Fra i sentimenti umani l’amore è forse quello più complesso. Certamente è quello che più ci appartiene e ci riempie. Quando Cupido scocca la sua freccia, l’amore invade a cascata ogni cellula della nostra anima e gli abiti del pensiero si colorano di tinte multiformi e travolgenti. Ma molteplici sono i modi di amare e benchè si possa pensare che questo sentimento sia innato nell’uomo, l’amore è qualcosa che si sviluppa con la nostra esistenza. E’ capacità che può maturare se vi sono determinate condizioni. Perché l’amore maturo è un sentimento articolato, completo, pieno. Nasce da esigenze biologiche profonde, da necessità e bisogni che investono l’essere umano fin dalla nascita, ma si sviluppa solo se queste esigenze vengono colmate da chi per primo si deve prendere cura di noi: dai genitori e dalla famiglia.
Così se da bambini abbiamo avuto quella che ci serviva, se siamo stati amati da coloro ai quali eravamo strettamente legati e dipendenti, se abbiamo potuto costruire la fiducia di base, ovvero quella sicurezza che ci proveniva dall’amore di un padre e di una madre che sapevano soddisfare le nostre esigenze affettive, da grandi saremo in grado di disporre di questa energia e di orientarla verso gli altri.
L’amore infatti è energia. Energia allo stato puro. Una sorta di corrente che attraversa la nostra psiche, che si sviluppa dentro e circola nell’anima e poi si riversa all’esterno e attraversa le relazioni. Benchè in forme diverse l’amore connota e definisce ogni rapporto e ogni attività umana. Abbiamo così l’amore dei genitori verso il figlio e quello filiale, quello fraterno, l’amore passionale e quello erotico, quello idealizzato o mitizzato e quello platonico. Ma poi c’è anche l’amore per la vita o per la propria professione, l’amore per il prossimo e quello per quella per la patria. E così via.
Dal libro: G. Maiolo, Psicologia del quotidiano, Ed. San Paolo