Bambini a scuola: aiutiamoli a star bene!

che-fatica-fare-i-compiti

 Sembrava ieri l’estate che arrivava ed eccoci qui già pronti con le cartelle, i quaderni, gli astucci in mano.

I bambini specie quelli che vanno in prima elementare si vedono già preoccupati, emozionati, talvolta spaventati.

In questi giorni, come consulente chiamata a favorire l’accoglienza in alcune scuole primarie, li ho visti salire le scale, guardarsi attorno spaesati : si muovevano con aria preoccupata in quegli spazi nuovi, improvvisamente grandi e sconosciuti. Li ho visti impauriti  insieme agli altri bambini, quelli grandi, molto più grandi di loro.

L’inizio della scuola, in altre parole, è un evento pieno di tensione e di ansia. Di certo non è facile per nessuno ogni nuova esperienza che comprende sia la separazione che una nuova realtà da incontrare.

Non lo è per i genitori che si devono fidare della scuola, degli insegnanti, dei compagni del proprio figlio, ma non è facile neppure per gli insegnanti che spesso hanno a che fare con 20 o più bambini tutti diversi, tutti con le loro peculiarità e le loro difficoltà.

Ma è ancora meno facile per loro, i veri attori di questi giorni, i bambini. Devono imparare qual è la loro aula, quali sono i loro insegnanti, cosa devono portare a scuola e cosa devono fare.

E allora come aiutarli ?  Per prima cosa se siamo genitori rimaniamo tranqulli e sereni. Conteniamo la nostra ansia ma incoraggiamoli ad avere pazienza e a prendersi tempo per adattarsi alla nuova realtà, per capire cosa si fa nella nuaova scuola, chi sono gli insegnanti e i compagni nuovi. Aiutiamoli a trovare la loro dimensione senza fretta, con i tempi che sono propri del nostro bambino. Non pretediamo che facciano in fretta, cha capsicano subito ogni cosa nè che si sentano rapidamente a loro agio.

Rallentiamo i nostri ritmi e le nostre richieste, a volte, eccessive e cominciamo a dedicare loro del tempo per ascoltarli, per raccogliere le loro paure e i loro pensieri e prendiamoci tempo per lasciarli ancora fantasticare o per annoiarsi ancora un po’.

Se poi vogliamo veramente aiutarli  facciamoli giocare per terra,  facciamoli strisciare come fanno i serpenti o i coccodrilli,  facciamoli ancora andare a gatto, perché i bambini di oggi lo fanno troppo poco e troppo presto gli chiediamo di acquisire competenze “da grandi”. In realtà dovrebbero ritornare indietro e recuperare passaggi importanti, come il gattonare che, ad esempio, è un prerequisito fondamentale per la scrittura,  talvolta tralasciato o abbandonato troppo in fretta.

Ricordiamoci che il regalo più bello che possiamo fare loro è guardarli ancora come bambini bisognosi ma capaci, intimiditi ma pronti a nuove sfide. Bambini  che hanno ancora  voglia di fantasticare e di credere alle favole e alle fiabe. Con quelle aiutiamoli a crescere! 

Giuliana Beghini Franchini

Bambini a scuola: aiutiamoli a star bene! ultima modifica: 2014-09-20T16:20:36+00:00 da Giuseppe Maiolo

Lascia un commento


*