Coronavirus. Come fare con i bambini

Paper chain family held up to sunset

Mi colpisce molto in queste giornate recluse dal coronavirus il silenzio inusuale delle strade. Se metti fuori il naso tranne le sirene delle autoambulanze e il passaggio delle poche macchine che girano, ti accorgi che non ci sono rumori. In particolare è scomparso il vocio dei bambini che non ci sono più nei giardini e per le vie. Tutti nelle loro case, spesso senza frastuono, anche loro però vivono una quota di paure e di ansie che nascono da questa situazione nuova e inattesa.

Molti possono essere impauriti e allo stesso tempo disorientati. Assorbono e fanno loro l’angoscia degli adulti ma anche faticano a comprendere quello che accade. Soprattutto per i più piccoli è difficile comprendere perché le scuole sono chiuse, ma non è vacanza e non si può giocare al parco. Gli spieghiamo che è colpa di un virus, ma non è detto che queste spiegazioni siano sufficienti.
Alcuni si fanno da soli fantasie strane e qualche volta si raccontano storie ancora più terrorizzanti.
Hanno bisogno invece di un adulto non impaurito e sfiduciato che sappia tranquillizzarli e, senza menzogne, dica parole chiare e semplici su quello che accade trasmettendo fiducia. Non basta dire “Passerà, stai tranquillo”, perché è necessario comunicare sicurezza con il nostro modo di fare.

Vogliamo spiegare il virus ai più piccoli? Partiamo dall’influenza stagionale e da quei sintomi fastidiosi come il mal di gola e la febbre che possono aver già sperimentato. Serve però far capire che questa volta si tratta di un’influenza particolare e di un virus ancora poco conosciuto, piccolo e invisibile che però può far ammalare velocemente chi viene contagiato.

È fondamentale sottolineare che i sanitari stanno adoperandosi per curare e cercare i farmaci più adatti, così come è necessario insegnare più volte l’importanza delle regole per la prevenzione. Magari giocando con loro mostrare la pratica del lavarsi le mani, del non toccarsi gli occhi e la bocca e dello starnutire coprendosi o del tossire nell’incavo del braccio. Sarà per loro un divertimento inventare insieme all’adulto i modi di agire, perché i bambini imparano giocando e acquisiscono abitudini e comportamenti corretti imitando quello che fanno i grandi.

Vogliamo mantenerci informati sulla situazione? È giusto, ma facciamolo senza esagerare. Abbiamo tutti bisogno di non essere travolti dalle infinite immagini di sofferenza che i media, per dovere d’informazione, mettono in evidenza. A noi spetta il compito di dosare e contenere questo flusso di emozioni negative che ci giungono perché abbiamo la necessità di tenere rasserenata la mente e contenere l’angoscia sia per il nostro benessere che per quello dei bambini. Così può essere utile scegliere un momento al giorno in cui ascoltare insieme a loro gli aggiornamenti accompagnati dalle nostre spiegazioni rassicuranti.

Permettiamo loro di fare in casa le loro attività di gioco e scolastiche, ma vigiliamo che non prevalga l’attività con i dispositivi digitali. Serve moltissimo incoraggiarli a raccontare i pensieri e le loro preoccupazioni per condividerle in modo autentico. Questo li aiuta e li rassicura in quanto capiscono che mamma e papà non negano né sminuiscono le loro emozioni.

E poi è di grande importanza mantenere uno spazio regolare e quotidiano in cui raccontare ai piccoli, in maniera animata e partecipata, storie fantastiche e fiabe. Esse sono un’opportunità preziosa anche al tempo del coronavirus perché le “fantastorie” usano il linguaggio della fantasia per parlare di paure e terrori e offrono conforto e sicurezza senza dare spiegazioni. La forza di queste narrazioni sta nel consueto lieto fine che ripaga di tutte le sofferenze e dà fiducia.

GM

Coronavirus. Come fare con i bambini ultima modifica: 2020-03-15T00:02:18+00:00 da Giuseppe Maiolo

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