Gentile dottore, in questi ultimi tempi si sente molto parlare di violenza e di aggressività tra i giovani. Ho sempre pensato che il fenomeno non fosse così esteso e così grave, ma che riguardasse solo alcune realtà particolari dove vi è un certo degrado. Mi sono accorta quest’anno dalle confidenze di mia figlia che invece anche lei e stata fatta oggetto di azioni di sopruso. Alcune volte ha manifestato l’idea di voler cambiare classe perché non si trova bene e negli utlimi tempi ci sono stati momenti in cui lei si è rifiutata di andare a scuola. Ho sentito dire che questo fenomeno si chiama bullismo…
Rosa – Bolzano
Gentile lettrice, è proprio così. Questo tipo di violenza che si registra tra i banchi di scuola si chiama bullismo ed è una parola derivata dall’inglese “bullying”.
In italiano la parola non rende l´idea della gravitá di un tale comportamento. Ai nostri occhi il bullo appare come un bambino più estroverso o forse esuberante mentre alle volte, lontano dal nostro sguardo, di nascosto, è un vero e proprio prepotente che si diverte a terrorizzare compagni di giochi, con atti di sottomissione e sopraffazione. Il fenomeno a quanto ci è dato sapere sembra essere più consistente di quanto non si creda, ma spesso ci sfugge perché rimane sommersoInteressa in modo particolare i bambini dell´età scolare ma è senz’altro presente nel corso di tutta l’adolescenza. Si tratta di comportamento caratterizzato da una condotta prepotente, fatta di molestie, soprusi, violenza solitamente fisica ma anche psicologica. Stando alle ricerche condotte nei paesi europei un bambino su sette è vittima di soprusi da parte dei compagni. Si tratta di esperienze di solito continuate che possono andare dalle percosse agli insulti, dalle smorfie ai comportamenti che tendono all´esclusione forzata dal gruppo. Quasi sempre il soggetto che è preso di mira risulta essere un debole, incapace di difendersi e, esposto costantemente a questo genere di sopraffazioni, finisce col trovare sempre più diffcioltá ad uscire da questa dinamica perversa che lo rende insicuro. Le umiliazioni, gli insulti, le minacce che si ripetono insistenti finiscono per emarginare e alle volte, nei casi più gravi, danno un senso profondo di esclusione. Non è per nulla strano allora che chi si sente in queste condizioni rifiuti di andare a scuola e si chiuda in se stesso, accentuando l’isolamento. Viceversa il prepotente nel verifcare che i suoi intenti vanno a buon fine, rinforza il suo atteggiamento e diviene sempre più persecutorio. Si innesca cosí un circolo vizioso in cui il prepotente diventa sempre più aggressivo e la vittima sempre più vittima. A guardare bene i ragazzi o le ragazze prepotenti hanno spesso un´aggressività diffusa che si manifesta sia a scuola che a casa, con i genitori e con gli adulti. Tuttavia i soprusi con i coetanei, di solito, vengono perpetrati di nascosto, lontano dall’attenzione dei grandi. Si tratta di soggetti molto impulsivi, scarsamente tolleranti e incapaci di contenere le loro manifestazioni di rabbia e di collera. Sono in genere poco sensibili verso gli altri e hanno difficoltá ad accettare le regole. Così tendono a dominare su tutti. Le vittime designate e a cui si rivolgono i cosiddetti “bulli”appaiono invece come deboli e poco sicuri. Sono adolescenti timidi, ipersensibili, spesso ancora molto dipendenti dai grandi, bisognosi di attenzione, protezione, sicurezza. A loro modo sia il bullo che la vittima rivelano un certo disagio. Il prepotente, il persecutore, mette in evidenza notevoli difficoltá relazionali. Potrebbe essere stato troppo esposto alla violenza sia quella dell´ambiente familiare che quella virtuale dei videogichi e della TV. Lo scarso coinvolgimento emotivo e un certo piacere derivante dall’esercitare violenza sui più deboli,ha spesso a che fare con una sofferenza affettiva profonda. La vittima, facile oggetto di aggressioni sia fisiche che verbali, invece potrebbe essere un soggetto iperprotetto, impaurito perchè ancora incapace di muoversi senza l´aiuto dell´adulto, alle volte trattenuto oltre misura da un genitore troppo ansioso e preoccupato. Altre volte é un adolescente sottovalutato. Entrambi quindi, vittime o persecutori, hanno bisogno del nostro aiuto. Giuseppe Maiolo
Cos’è il bullismo?
ultima modifica: 2014-08-26T09:26:28+00:00
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