Donne che uccidono

donne che uccidono

L’omicidio femminile non è una novità, al contrario è sempre esistito anche se meno conosciuto e più perturbante ogni volta che si manifesta. La coscienza collettiva è particolarmente colpita dalle assassine perché il fenomeno, per certi versi eccezionale, contrasta fortemente con l’immagine stereotipata della donna “angelo del focolare”, per natura votata alla bontà dei sentimenti e al contenimento dell’aggressività. 

Se è vero che negli ultimi anni si è registrato un aumento dei crimini commessi dalle donne, è altrettanto vero che l’eco dei media ha maggiormente messo in risalto questi fatti. In effetti le statistiche relative al fenomeno delle donne assassine evidenziano che in tutto il mondo, sul totale di omicidi, solo il 15% vede il sesso femminile protagonista. Il che dimostra una volta di più che gli uomini sono decisamente più violenti. Uccidono mogli, compagne, figli con più elevata frequenza e spesso lo fanno in preda ai fumi dell’alcool e delle droghe, ma più ancora in accessi di rabbia incontrollata, o sospinti da emozioni improvvise che non sanno gestire.

Le donne invece sembrano essere mosse non da raptus ma da motivi intimi e profondi che conducono a omicidi a lungo meditati. Il loro crimine è covato a lungo nel cuore, elaborato, pensato e spesso caratterizzato da intensi sentimenti di vendetta per offese subite.  Spesso l’assassina è più crudele del maschio e mette a punto il suo progetto con lucida determinazione. Per quanto non possa essere una giustificazione, la crudeltà che caratterizza la violenza femminile sembra essere data dalla fragilità che storicamente ha portato nei secoli le donne a subire in silenzio maltrattamenti e umiliazioni.

Nelle assassine la premeditazione è quasi una costante e l’astuzia con cui preparano l’omicidio spesso nasconde agli occhi di tutti  le intenzioni che animano il progetto efferato. Le motivazioni possono essere le più varie, anche se negli ultimi anni lo studio del fenomeno ha posto l’accento  sul ruolo che gioca l’ambiente sociale e familiare della donna e le condizioni svantaggiate che l’avrebbero portata al delitto.

Tuttavia assai spesso è la passione, intesa come un mix inteso di sentimenti di odio e di amore che si amalgama nell’anima, ad armare la mano della donna al culmine della disperazione. La delusione vissuta nelle vicende amorose  è un elemento assai presente perché la donna vive l’amore  in modo più intenso dell’uomo. Le situazioni di stalking persistente, per nulla estranee ai nostri gironi, le offese  accumulate nel tempo o i tradimenti umilianti nel rapporto con un uomo, finiscono per essere il terreno su cui si costruiscono con cura e lentamente i delitti più efferati delle donne.  

Giuseppe Maiolo

Donne che uccidono ultima modifica: 2010-11-06T04:43:48+00:00 da admin

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