Educare

Educare significa far venire fuori, fare emergere e dare spazio a quello che c’è anche se nascosto. Vuol dire offrire contenimento, regole, limiti. Un bambino  e un adolescente senza confini rischiano di diventare adulti insicuri e incerti. Per questo fare il genitore è un “lavoro” complesso ma pure esaltante. Richiede attenzione all’altro, ai suoi bisogni non solo materiali, alle sue esigenze affettive, ai desideri nascenti. Pino.jpg

Preoccuparsi, in una parola. Un verbo dalle diverse accezioni che spesso allundono ad ansia e paura, a timori nascosti. In realtà è un vocabolo positivo che indica una competenza dell’adulto. Perché solo chi ha raggiunto un certo livello di maturità è in grado di pre-occuparsi, ovvero  occuparsi prima che qualcosa accada. Ed è proprio compito di un genitore occuparsi di un bambino mentre cresce, osservarlo, fare attenzione e guardare in avanti consentendogli di fare le sue esperienze ma senza mai perderlo d’occhio. Preoccuparsi allora è un termine impegnativo. Anzi benefico, propulsivo e incoraggiante insieme. Un bambino ha bisogno di coraggio per esplorare gli ambienti che gli stanno attorno e allo stesso tempo di sicurezza. Quest’ultima lo lo sorregge quando cade, lo conforta, gli dà fiducia e lo aiuta a credere che è possibile ritrovare sempre la strada quando ci si perde o si è andati troppo lontani. I gattini, quando cominciano ad esplorare lo spazio attorno alla cuccia fanno così: si allontanano ogni volta un pezzetto di più e poi corrono rapidamente indietro verso mamma gatta che, sorniona e apparentemente incurante, in realtà non li perde mai di vista. Questa è la preoccupazione che serve per crescere, per farcela da soli a prendere il largo quando arriverà il tempo di togliere le ancore.

Educare ultima modifica: 2007-12-02T12:56:26+00:00 da admin

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