La parola “empatia” è sempre più in uso. Purtroppo spesso rimane un bel vocabolo che utilizziamo molto ma applichiamo poco. Deriva dal greco e significa “sentire dentro”. Vuol dire provare ciò che un altro prova ovvero immedesimarsi in lui. Riguarda in genere la relazione tra due o più individui e implica la capacità di intuire lo stato d´animo di un´altra persona, leggere e provare dentro il colore emotivo delle sue parole, o più ancora cogliere le sue vibrazioni interiori anche senza che questi parli o esprima verbalmente ciò che sta vivendo.
L´empatia non va confusa con la comprensione. Né con la simpatia che è più un sentire senza condividere, un percepire in superficie e senza un convolgiemnto interiore. È qualcosa d´altro, qualcosa di più profondo e meno mentale. Possiamo comprendere, capire con la testa un´emozione che un altro ci comunica, ma rimanerne distanti, perché non ci appartiene, perché non la viviamo o non abbiamo vissuto mai nulla di simile. L´empatia ci permette di entrare in contatto profondo con l´altro, con il sentimento allo stato puro, con i suo vissuto interno. È una sintonia, un sentirsi dentro il sentimento dell´altro, bello o brutto che sia, anche quando non viene detto né espresso verbalmente. In effetti quando siamo empaticamente vicini ad una persona, non occorre che questa parli, non serve che dica nulla.
Dal libro: G. Maiolo, Psicologia del quotidiano, Ed. San Paolo