Ezio Aceti

Ezio-Aceti

DIAMO LE COSE VERE AI RAGAZZI?

Al dott.Aceti, psicologo e psicoterapeuta che terrà un incontro sul tema relativo all’educazione dei giovani, abbiamo fatto queste domande:

Dott. Aceti, il tema che lei tratterà ovvero “Diamo le cose vere ai nostri ragazzi”, è quanto mai significativo, anche perché sottintende che stiamo dando falsi valori e dobbiamo cambiare rotta. È così?

Sì il problema è che noi stiamo tradendo i nostri ragazzi. Questa è una frase che usava spesso il filosofo francese Paul Ricoeur, morto qualche anno fa. A mio parere aveva ragione perché la generazione degli adulti non sta lasciando nulla ai giovani.

Così i nostri figli oggi, a differenza di noi quando eravamo giovani, non hanno voglia di crescere. Noi avevamo meno cose ma volevamo diventare grandi mentre a loro, che hanno molte più cose di noi, manca questo desiderio. C’è un libro di due psichiatri Benasayag e Schmit dal titolo “L’epoca delle passioni tristi” che dice proprio quanto nostri figli oggi stiano male, vivano un senso di impotenza e non vogliano crescere. In effetti chi glielo fa fare ad un ragazzo di 16-17 anni se vede sua madre di cinquant’anni che vuole essere giovane e rimanere bella rifacendosi il seno o altro. Che motivazione alla crescita può avere, se gli adulti che ha intorno brontolano sempre e non sono mai contenti. Per questo dico che li abbiamo traditi noi.

Come è potuto accadere tutto questo?

Le variabili che hanno permesso tutto questo, secondo me, sono tre.

La prima è che il mondo è completamente diverso: una volta se ad esempio un bambino faceva qualcosa che non andava bene per strada, qualsiasi adulto interveniva e i genitori ringraziavano. Lei provi ad intervenire oggi e viene denunciato.

La seconda cosa è l’emozione che muove il mondo. I nostri ragazzi sono sottoposti a mille emozioni e le grandi istituzioni come la società la scuola, la chiesa un po’ meno, hanno rinunciato a parlare di quei 5-6 valori importanti che danno senso alla vita.

L’ultima cosa è che noi abbiamo estromesso la sofferenza e la morte dal nostro orizzonte. La morte fa parte della vita e senza dare ai nostri figli le parole della sofferenza noi li lasciamo vuoti: alla prima difficoltà soccombono.

Dovremmo infatti chiederci come mai un ragazzo può uccidere tranquillamente un altro ragazzo per un cellulare. La colpa non è sua, è nostra. Perché lui non fa nessuna differenza tra un cellulare e la vita. Il bene e il male sono la stessa cosa. Insomma non aver dato loro il senso e il valore delle cose li ha resi insensibli.

Quali strumenti si possono mettere in campo per invertire questa rotta?

Nonostante la mia descrizione della situazione sia pessimistica, io sono fiducioso. Prima di tutto perché sono credente. C’è un pezzo dell’Enciclica di Benedetto XVI “Spe salvi” in cui a un certo punto, dopo aver fatto l’analisi della società si domanda “Cosa facciamo” , risponde “Ci vuole un colpo d’ala”. Cioè ci vuole la speranza che è già in noi. Vuol dire che i valori sono dentro di noi, dentro i nostri figli. Si tratta solo di farli emergere e presentare loro le cose importanti e far riflettere sui grandi valori. Noi siamo stati stupidi perché non abbiamo chiesto loro le cose alte e li facciamo volare basso.

Credo che ci siano anche qui tre cose da fare. Per prima cosa presentare ai nostri figli le cose alte e chiedere sacrifici per le cose della vita per cui vale la pena vivere. Poi cercare di avere una visione positiva di loro, perché se noi continuiamo a denigrarli, non credono più in noi né in loro. Infine credo sia importante avere la luce dentro, ovvero la fiducia nella capacità di farcela, perché vale di più un ragazzo che sbaglia cento volte ma si rialza, che un ragazzo che cade una volta e non ce la fa più.

Il mondo adulto deve essere come un piano inclinato. Dobbiamo essere per loro pedagoghi cioè capaci di tradurre in termini semplici le cose vere. Questa è la cosa più urgente.

 

Ezio Aceti ultima modifica: 2013-05-30T10:16:47+00:00 da Giuseppe Maiolo

2 Comments

  1. maria antonietta Reply

    Sono indubbiamente concorde con quanto il dott. Aceti spiega. I nostri ragazzi si trovano in balia di sé stessi. I nostri adolescenti hanno adulti intorno che non si comportano da tali.. Neppure i genitori a volte a volte lo sono. Adulti che cercano la loro felicità e non la sanno dare. Adulti che tradiscono senza provare vergogna. Adulti che pensano che il divertimento sia la massima aspirazione della vita. Adulti che non credono più a nulla. Adulti che insegnano a non aver fiducia in nulla. Adulti che fanno capire ai ragazzi che vive bene solo chi ha più denaro. Adulti che pensano che Dio sia solo una cosa ingombrante. Io spero che i miei figli incontrino sulla loro strada, qualcuno che sia un buon Maestro. La ringrazio e la saluto cordialmente.

  2. Antonia Romano Reply

    Mai ketta una serie così imbarazzante di banalità luoghi comuni, inesattezze e affermazioni anche maschilisti.

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