Gli adolescenti e un nuovo possibile disagio

autolesionismo 3

Sembra infinito questo tempo di sofferenza. Pare un film già visto: i contagi che tornano a crescere e la pandemia che continua a mietere vittime che mette a dura prova ogni nostro sentire e le risorse comuni.

Quel ritorno pesante alle misure di sicurezza ci fa rivedere le fatiche fatte e quelle che ci aspettano, ma ci chiede di riflettere con urgenza sul dolore attraversato e sulle ripercussioni che ci potranno ancora essere nella nostra esistenza di adulti e in quella dei figli, in particolare degli adolescenti.

Non sarà però un tornare indietro se andremo a utilizzare quello che la pandemia ci ha insegnato.

Infatti sappiamo che dobbiamo imparare a gestire al meglio lo stress, governare le nostre tensioni interiori ed evitare di essere travolti dall’angoscia.

Molte ricerche ci hanno detto quanto siano a rischio gli adolescenti che dalla situazione dell’isolamento possono sviluppare risposte comportamentali problematiche e pericolose.

Uno studio dell’Ospedale Gaslini di Genova svolto durante lo scorso lockdown ha confermato il volto nocivo dello stress all’interno delle famiglie e ha reso evidente quanto sia cresciuto il malessere psicologico in adolescenza.

I ragazzi, benché inizialmente capaci di reagire meglio degli adulti allo stravolgimento della lunga quarantena, hanno evidenziato consistenti reazioni somatiche, instabilità emotiva e forti alterazioni dell’umore. In gran parte tutto questo è in relazione con la sospensione forzata dei contatti con i pari e la scuola a distanza.

Molti gli studi, a questo proposito, confermano il legame possibile tra lo sviluppo di problemi mentali e la mancanza del contesto scolastico per le relazioni sociali.

Ce n’è uno recente pubblicato su “Nature Neurosciences” che sottolinea quanto l’isolamento sociale attivi le stesse aree cerebrali che entrano in funzione quando manca il cibo e ci dà la misura dello stato di allarme che si realizza nell’organismo.

Allora possiamo capire l’aumento di gravi disturbi psichici come anoressia, depressione, pensieri di suicidio e comportamenti autolesivi in conseguenza della deprivazione di relazioni sociali. Dati preoccupanti che però ci devono servire per attivare risorse da utilizzare in questa nuova edizione del lockdown.

Per prima cosa servirà che la famiglia sia in grado di tutelare la salute mentale dei figli a partire dalla necessità di controbilanciare lo stress. Fondamentale sarà che in casa si mantengano le abitudini quotidiane, i rituali familiari come la regolarità dei pasti, la cura personale, l’igiene del corpo e l’attività fisica. Insostituibile, per mantenere gli equilibri, garantire un sonno regolare sia in termini di quantità che di qualità. E poi viene utile trovare momenti specifici di condivisione con i figli delle informazioni perché hanno bisogno di essere aiutati a leggere la realtà con chiarezza e precisione.

Poi sarà necessario che anche la scuola faccia la sua parte e con il sostegno degli operatori della psiche opportunamente interpellati sappia individuare precocemente i segnali di disagio dei ragazzi riguardanti soprattutto le azioni autolesive e i casi di ritiro sociale in modo da intervenire rapidamente con misure di aiuto sia per i minori che per le famiglie.

Giuseppe Maiolo

Gli adolescenti e un nuovo possibile disagio ultima modifica: 2021-03-14T18:20:34+00:00 da Giuseppe Maiolo

Lascia un commento


*