Cos’è la violenza?

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Parlare di violenza e tentare una definizione della parola è al contempo facile e difficile.
Il termine “violenza” nell’accezione comune è descrittivo di comportamenti di abuso, prevaricazione o controllo, ma acquisisce valore specifico solamente se coniugato con il concetto di “forza”. È uso della forza  per generare sottomissione e danno. In particolare nei confronti di soggetti deboli come le donne, i bambini e i portatori di una qualsiasi diversità psico-fisica. 

In genere è facile da cogliere il comportamento violento quando è aggressione e sopraffazione fisica o maltrattamento e abuso sessuale. Sempre che la vittima non rimanga imprigionata nella trappola del silenzio. 

Più difficile è riconoscere immediatamente le varianti infinite della violenza soprattutto nelle forme nascoste o invisibli. Perché c’è l’abuso psicologico e la denigrazione,  la svalutazione sottile e la persecuzione nascosta, la trascuratezza e l’ipercura, la violenza delle parole e dei gesti diretti alla vittima ma anche quella sempre  più frequente della violenza assistita.

Complesso è spiegare le motivazioni che spingono un individuo ad esercitarla. In fondo le “ragioni” che stanno dentro e al di sotto di ogni comportamento violento sono profondamente intrecciate con la storia individuale dell’abusante ma anche con la cultura di appartenenza e la storia della società. Sbagliato è attribuire al violento la lapidaria definizione di malato. Le tante drammatiche storie di abuso hanno dimostrato senza ombra di dubbio che nella gran parte dei casi l’abusante è una persona normale, non un soggetto patologico.

Psicologia e psichiatria hanno da sempre cercato di studiare l’aggressività e la degenerazione di essa in violenza. Abuso e pedofilia, violenza fisica, stalking e femminicidio, nella gran parte dei casi, sono così espressioni non di una psiche malata ma di un codice di comportamento aggressivo che si basa sul potere.

È infatti il potere che sta alla base di ogni azione di violenza sui minori e i più deboli. Molto limitatamente la violenza appartiene al raptus della mente o alla pulsione sessuale incontenibile.
Ad alimentare l’abuso vi è esclusivamente la forza del potere la quale,  a livello individuale, annulla la capacità di contenere e gestire l’aggressività che appartiene a ogni persona e impedisce di riconoscere l’altro come soggetto, e più ancora ne acceca la coscienza e l’ascolto empatico.

Cos’è la violenza? ultima modifica: 2014-11-05T09:40:18+00:00 da admin

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