Il burnout

Letteralmente la parola burnout significa bruciarsi, scottarsi o più precisamente “andare in corto circuito”. Applicato alla salute questo termine indica una sorta di logoramento o di affaticamento generale causato dal lavoro.

 

Non una semplice stanchezza, di quelle che ci fanno prendere qualche giorno di vacanza. Neanche uno stato di saturazione come quello che un po’ tutti proviamo con l´arrivo dell´estate quando siamo spinti a interrompere i ritmi abituali e andare in ferie. Il burnuot è un´altra cosa. È un vero e proprio disagio fisico e psicologico che ha riflessi sul piano comportamentale.

È uno di quei fenomeni recenti della società moderna che sta crescendo di proporzioni e va interessando un po’ tutti. Un malessere nuovo e sconosciuto in passato. Una forma di black out della psiche e di esaurimento del corpo che non regge il tempo vorticoso del progresso e quello di una vita condizionata dalla soddisfazione dei bisogni materiali e da un esasperato consumismo.

 

Il burn-out è un esaurimento delle energie emotive e fisiche, un’astenia dilagante della mente e un forzato svuotamento di prospettiva e di progettualità. All’inizio si insinua lentamente. Poi i sintomi si possono fare più intensi e precisi. Viene a mancare l´interesse per gli altri, subentra la noia, l´indifferenza e una certa freddezza emotiva. Il lavoro un tempo tanto amato e apprezzato finisce con l’essere rifiutato. L´atteggiamento generale è pessimistico e sul piano cognitivo aumentano le difficoltà perchè vi è un calo della memoria e della concentrazione. Possono comparire disturbi del sonno e del ritmo cardiaco così come può ridursi l´interesse sessuale e manifestarsi l’insorgenza di problemi gastrointestinali o di alterazioni dermatologiche.

Chi si trova in questa condizione ha come la sensazione di essersi “consumato”e di aver bruciato il proprio entusiasmo per le cose da fare. Si sente, “arrostito” dagli impegni e dalle incombenze e, svuotato d’un colpo, incapace di di partecipazione nella vita. Se è vero che le persone affette da burnout si sono fattte coinvolgere più di altre nella dimensione del “fare” e hanno operato senza risparmarsi, senza dare una pausa alla propria anima, è vero anche che questa condizione può divenitare provvidenziale se riconosciuta come impellente necessità del corpo a dover fare una sosta ma anche a cambiare ritmo alla propria esistenza.

fonte: G. Maiolo, Lessico psicologico ed. Erickson