Scala il Monte Bianco con i figli
e filma la valanga mancata
Voleva battere un record del mondo, così l’americano Patrick Sweeney, ha portato i suoi due figli di 9 e 11 anni in cima al Monte Bianco. Ma nella pericolosa arrampicata hanno schivato per poco una valanga. fonte: Corriere.it
Quanto sia temerario o incosciente un padre che conduce i figli in montagna facendo correre loro un grande pericolo e portandoli per un percorso riservato ad alpinisti professionisti?
E’ questa la domanda che ci si dovrebbe porre.
Non c’è dubbio che una importante funzione paterna sia quella di spronare i figli a sviluppare forza e inziativa, energia e coraggio. Accompagnarli in montagna, fare escursioni a piedi con i propri figli è un bella metafora che allude al viaggio della vita e alle difficoltà che si possono incontrare. Ma anche alla necessità di scoprire insieme ad un adulto responsabile come è possibile affrontare i pericoli e imparare a cavarsela.
Il problema però che in questo caso sembra trattarsi di un genitore che ha fatto del rischio un trofeo da esibire, o meglio da vendere. Registrato il filmato, infatti, questo padre “coraggioso” lo ha ceduto ad una televisione americana che ne ha fatto un reportage. Il forte sospetto allora, è che si tratti di un padre con una marcata struttura narcisista, centrato di più sulle sue imprese e sulla sua notorietà che sull’attenzione ai propri figli.
Come sostiene il sindaco di Saint-Gervais, un tale genitore meriterebbe più che la visibilità televisiva, una segnalazione per aver messo a repentaglio la vita altrui e che gli fosse tolta la custodia dei figli.
C’è infatti in un genitore come questo molto probabilmente una dose di incoscienza che non lo aiuta a valutare il rischio per i propri figli e li espone a pericoli non valutati a sufficienza.
Ma è possibile anche intravvedere un tratto di trascuratezza in questo padre che mentre gli scivola accanto una valanga, si preoccupa più di filmare l’evento che di mettere in sicurezza i propri figli.
Giuseppe Maiolo
