Paure

paura

 

Ci sono paure e paure. Alcune  sono prossime alla patologia, altre invece si muovono con noi, nella nostra giornata e ce le portiamo appresso come compagne silenziose, che magari nessuno vede. Per molti di noi esse sembrano qualcosa di poco normale che dovremmo superare o addirittura non avere mai. L’idea ci deriva dal fatto che le sentiamo come debolezze e aspetti negativi della nostra personalità. In un’epoca e in una cultura dove sembra essere apprezzata la spavalderia e i modelli di un diffuso machismo, le paure sono sinonimo di fragilità. In secondo luogo poiché abbiamo bisogno di spiegare tutto e razionalizzare ogni cosa, diventa necessario farlo anche nei confronti di quello che proviene dal mondo delle nostre emozioni. Per questo allora tentiamo di “capire”, cercando i motivi e l’ origine delle nostre incomprensibili debolezze. L’inganno sta nel fatto che ci avviciniamo alle paure con la testa e il ragionamento mentre queste non fanno parte del nostro corredo mentale. “Capire” può non servire a nulla. Non ci libera dal disagio e non ci fa star meglio. Le paure di cui abbiamo compreso le ragioni, viceversa, di solito restano lì, non si muovono e non se ne vanno.

E poi chi l’ha detto che tutte le paure siano dei demoni da combattere a tutti i costi? Sono riflessi della nostra fragilità e delle nostre incertezze umane e spesso, il segnale che compare quando ci avviciniamo ai nostri limiti e ai confini delle nostre posssibilità.

In fondo la maggior parte delle paure quotidiane ha la funzione di avvertirci che al di là di quel limite le nostre risorse potrebbero essere insufficienti. Andare oltre le colonne d’Ercole è possibile ed è grazie all’archetipo dell’esploratore che possiamo tentare di vincere la paura e andare oltre i confini. Tuttavia resta fondamentale che il timore ci risuoni dentro come un campanello di allarme che ci avverte quando siamo in prossimità di un pericolo.

Dal libro: G. Maiolo, Psicologia del quotidiano, Ed. San Paolo

Paure ultima modifica: 2012-11-02T08:16:03+00:00 da Giuseppe Maiolo

Lascia un commento


*