Pedofilia: il silenzio si incrina

pedofilia

fonte: Pianetamamma

L’arcivescovo Jozef Wesolowski arrestato per pedofilia

Non è da poco la notizia di un alto prelato arrestato nello Stato Vaticano per ordine di Papa Francesco. Se non è la prima volta che si mettono sotto i riflettori esponenti del clero che hanno compiuto atti di violenza sessuale sui minori, è certamente di grande rilievo il fatto che venga ordinato l’arresto di un vescovo residente nel Vaticano secondo le indicazioni del Pontefice e che all’autore di una pratica perversa e alle sue azioni sia data una così ampia pubblicità.

Un segno e un grande gesto che va sottolineato soprattuto perché finalmente significa cominciare a far uscire dal silenzio l’abuso sui minori. Perché sappiamo che la pedofilia nei secoli, se è sempre esistita, è stata in ogni caso coperta, nascosta, ipocritamente negata. In modo particolare in alcuni ambienti come quelli della chiesa. Non solo perché ci sono cose che si fanno ma non si dicono, quanto perché il silenzio è stato ed è ancora oggi il filo conduttore di ogni storia pedofila, di ogni  molestia e di ogni maltrattamento.

Il silenzio come risultato di minacce, il silenzio della paura, il silenzio della vergogna, il silenzio dell’ipocrisia. Il silenzio in ogni caso. E  molte allora, sono le facce del silenzio. Già Sigmund Freud diceva in un’opera preziosa come L’io e l’Es che “la vittima mantiene il segreto, pur essendone cosciente… perché è succube, si lascia manipolare, minimizza”.  Allora “comprare” la sua omertà è facile in quanto, ribadisce Freud, “la vittima soffre di un senso di colpa  improprio, un senso di colpa preso a prestito”.

Questa è allora la dimensione più complicata e allo stesso tempo perversa della pedofilia: l’accettazione del segreto da parte della vittima  e ancor più l’assunzione su di sé della colpa dell’altro. Sappiamo ormai per certo che la mancanza di parole nel bambino che subisce molestie e violenze indica non solo l’incapacità di dire cosa sta accadendo, ma anche e in n modo particolare nasconde il sentimento profondo di una qualche colpevolezza indicibile, la cui pena è inestinguibile, impossibile, proprio perché non gli appartiene.

Il silenzio dunque va stracciato. Più si frantuma l’omertà è meglio si squarcia il velo pesante che la pedofilia addossa alle vittime soffocandole. Più se ne parla e maggiore è la possibilità che la colpa che schiaccia impropriamente chi subisce l’affronto della violenza, possa essere condivisa, se non assunta, da tutta la comunità. Perché non si tratta solo di salvare la vittima imprigionata e liberarla da un dolore indicibile ancora presente a distanza di anni, quanto riuscire a cogliere le responsabilità di una comunità quanto meno distratta, solitamente assente  che in molti casi e per molto tempo ha taciuto anche quando sapeva e  non è stata capace di proteggere  i suoi membri più deboli.

Giuseppe Maiolo

Pedofilia: il silenzio si incrina ultima modifica: 2014-09-25T15:16:10+00:00 da Giuseppe Maiolo

Lascia un commento


*