Il ponte giallo e le menzogne degli adolescenti

B499686A-39BB-4168-A183-41957809C849

Inventarsi una storia o farsi un film e mentire alla grande, in adolescenza ci sta. Eccome! Perché,
come dice Gustavo P. Charmet, “I ragazzi che sostengono di dire sempre la verità ci devono
preoccupare”. Questo significa che gli adolescenti “sani” mentono in quanto c’è una menzogna
fisiologica in quel tempo particolare di scoperte e di esperienze difficili.

Fin dalla preadolescenza i ragazzi attraversano il guado delle cose nuove da affrontare che sono le
turbolenze della sessualità e le sabbie mobili dei nuovi sentimenti che risultano faticosi da coltivare
e da gestire e in genere sono temuti.
La menzogna allora serve ed ha più scopi. Può essere compensatoria in quanto apparentemente
modifica quegli aspetti del sé che vengono sentiti come inadeguati o troppo infantili, oppure serve a
nascondere le difficoltà che gli adolescenti incontrano quando devono liberarsi del bambino
interiore, impacciato e ridicolo per assumere quella “fisionomia” che serve per far parte del gruppo
dei pari. Mentire è un modo per simulare un’identità che ancora non c’è o fingere un atteggiamento
maturo. In questo senso si tratta di un segnale di crescita ed è un’espressione nuova, totalmente
diversa da quel mentire del bambino che vuole evitare la punizione per un guaio combinato.

Spesso la menzogna in adolescenza, oltre ad essere il modo con cui i ragazzi difendono la propria
privacy, è il tentativo di mostrare quello che sanno fare e non di rado serve come auto-aiuto nei
momenti critici. Ha la funzione di alimentare quel dialogo intimo che inizia in adolescenza e
consente di trovare nuovi modi possibili di essere anche a partire dall’apparire.

DLa ragazza del ponte giallo di Bolzano, potrebbe benissimo star dentro questo quadro. Inventa
l’aggressione e lo stupro e narra una storia forte di violenza che colpisce e contagia in maniera
virale un po’ tutti perché va ad alimentare il timore degli “orchi” nascosti in pieno giorno tra le siepi
di un parco. Costruisce un film, per certi versi credibile, e solo alla fine ammette che doveva servire
per attirare l’attenzione del proprio ragazzo. Ha un obiettivo, dunque. Uno scopo che è strategico e
dichiarato, anche se a posteriori. L’invenzione, probabilmente costruita nella mente in un tempo
lungo, serve a dichiarare la propria verità e le proprie necessità, serve a far capire cosa può
succedere quando non si viene pensati e si crede di non essere importanti per gli altri.

È un fatto che per l’attuale generazione digitale, il bisogno narcisistico di visibilità sia oggi
maggiore di un tempo così come è aumentata la sensazione che ogni cosa pensata o immaginata sia
possibile. Gli adolescenti ora considerano fondamentale per loro lo sguardo di ritorno che viene dai
compagni o dal fidanzato e sono costantemente connessi perché questo soddisfa il loro acuto
bisogno di stare sempre nella mente degli amici.

Allora le menzogne ai tempi dei social servono per urlare le proprie necessità. Più si sparano grosse
e più si ottiene attenzione e popolarità. Quasi mai le bugie di questo tipo, anche se gravi e fuori
luogo, sono una protesta o una trasgressione. Forse poco hanno a che fare con un disturbo
strutturato. Se hanno una ragion d’essere non necessariamente sono patologiche. La patologia è
invece una possibilità quando si mente senza motivo.

Il che non significa che a questa ragazza adesso non serva aiuto.
Potrebbe servirle un accompagnamento alla riflessione e un tempo adeguato per comprendere quale
rapporto esiste tra l’azione e le sue conseguenze. Di certo, da un punto di vista psico-educativo
dovremmo pensare che questa delicata e fragile gioventù che stiamo crescendo, ha bisogno di essere
aiutata a tollerare di più le frustrazioni e le delusioni, i sentimenti di inadeguatezza e gli insuccessi.
Ai genitori e agli educatori il compito di essere autorevoli e testimoniare che i fallimenti sono
sempre possibili, ma che da questi si può imparare e fortificarsi.
Giuseppe Maiolo

Il ponte giallo e le menzogne degli adolescenti ultima modifica: 2019-07-06T23:33:13+00:00 da Giuseppe Maiolo

Lascia un commento


*