San Giuseppe e le funzioni del padre

San Giuseppe-Reni

La giornata in cui si ricorda San Giuseppe è diventata la giornata del padre. Il padre putativo di Gesù, infatti, è festeggiato come il santo patrono dei padri. In effetti al santo  la tradizione cristiana riconosce la funzione paterna.
Ma prevale oggi il sospetto che la sua figura venga ricordata più per aspetti commerciali che per quelle che erano le caratteristiche specifiche tramandate dalle poche narrazioni evangeliche.

confernza

Conferenza a Villanuova s/C (BS)

In effetti le Sacre Scritture non ne parlano molto di lui e quando lo fanno ce lo descrivono con tratti leggeri, appena delineati. Quello che colpisce è la sua silenziosa presenza.Non vi sono notizie di cose che lui abbia detto, non vi si ritrovano discorsi.
Raramente nell’iconografia classica viene raffigurato in primo piano: sta di lato o sullo sfondo quasi a indicare le virtù per le quali ha avuto un posto così importante: l’umiltà, la pazienza, l’obbedienza.
A prima vista si direbbe che non rappresenta tanto il «logos» cioè la parola e la ragione che sono attributi tanto cari all’universo maschile.
Caso mai quell’umile mestiere di falegname ci fa pensare alle valenze del «fare» più che quelle del «dire».

Quel suo silenzio operoso, lo stare in disparte dalla scena pur rimanendo protagonista, come spesso appare nelle immagini, il suo osservare un po’ da distante la vita del Figlio e di Maria, e allo stesso tempo essere presente con tenera partecipazione, sono gli elementi che indicano, senza ombra di dubbio, il compito che gli è stato affidato: fare il custode della Sacra Famiglia.
Un ruolo per nulla di secondo piano.

Una funzione basilare della figura paterna perché, nella dinamica familiare il padre è colui che dà protezione e trasmette sicurezza.
È quello che osserva e ascolta, che contiene e conforta.
Funzioni che hanno forza, energia e si coniugano benissimo con la tenerezza e la dolcezza che non sono doti esclusivamente femminili.
Forse bisognerebbe ricordarsi di più di questi aspetti nel festeggiare il papà il 19 marzo. Ci servirebbe, credo, per riflettere sulle funzioni specifiche della paternità, oggi che se ne lamenta sempre di più la mancanza.

I nuovi padri sembrano alla ricerca di un’identità. Hanno scoperto il codice materno, la tenerezza di accudire e la bellezza di partecipare alla crescita fin dai primi giorni di vita, ma hanno perso l’energia dell’autorevolezza, la forza della determinazione.
Il padre «materno» è una conquista, ma il «mammo» è una perdita di funzioni.
La cosiddetta società «senza padri» è una realtà dolorosa per tanti adolescenti che hanno bisogno di guida, rassicurazione, spinta a lasciare le sponde rassicuranti della famiglia, la madre, le comodità di un nido caldo che ripara dalle intemperie.

Non si tratta di recuperare il volto di Zeus, padre degli dei e gerarca, ma il gesto di un padre che, per fortuna, ora disarmato assolva il proprio compito, non sia geloso del figlio o invidioso della sua adolescenza.
Troppi sono oggi i padri che disertano e delegano alla madre le proprie responsabilità in un tempo in cui l’adolescente chiede a gran voce un padre attento, capace di coerenza e stabilità, che sappia senza tante parole ascoltare e rispondere, che sia in grado di porre limiti ma pure incoraggiare e valorizzare le conquiste e l’autonomia del proprio figlio.

Non sono assenti i padri di oggi. Forse lo erano qualche tempo fa. Ma ora sono mancanti.
Mancano di funzioni paterne. Sono deboli perché non sanno prendere decisioni.
Non danno sicurezza perché non proteggono più e sono distratti.
Non sanno pazientare e attendere che il viaggio di un figlio verso l’indipendenza si compia e si concluda.
Temono i figli contrariamente ad un tempo in cui erano i figli ad avere paura dei padri.
Temono di diventare impopolari se mettono «paletti». Meglio il quieto vivere che lo scontro.
Ma l’adolescente, quando gli manca il padre, e non c’è nulla di peggio che avere qualcosa e non poterla godere, si sente dolorosamente solo.
Se mancano le carte nautiche e dalla torre di controllo non arriva alcuna indicazione, è difficile decollare. Alle volte impossibile.

Serve allora, magari in occasione di questa ricorrenza, provare a fare una riflessione sul ruolo del padre e recuperare quel Giuseppe-padre, attento e presente, silenzioso e forte, capace di proteggere e orientare.
Una figura decisamente lontana da quell’immagine accattivante, eternamente giovane ma evanescente del papà delle patinate copertine che sembra essere alle prese solo con l’eau de toilette di turno.

Giuseppe Maiolo

San Giuseppe e le funzioni del padre ultima modifica: 2015-03-19T07:39:13+00:00 da Giuseppe Maiolo

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