Si tratta di una sensazione penosa, di un tormento interno che assale e si protrae anche a lungo. Molti la provano per situazioni specifiche e alcuni la avvertono in modo più diffuso soprattutto se hanno un forte senso di responsabilità. Altri poi dicono di sentirsi in colpa senza motivo per cui provano un misto di rimorso, vergogna e paura per cose che non hanno mai commesso, per peccati mai fatti.
In ogni caso il senso di colpa è un vissuto negativo, un forte senso disagio ed una sensazione di colpevolezza che assale e colora a tinte oscure l´animo e il pensiero. È solitamente collegato ad una reale infrazione delle norme che regolano la nostra esistenza e che reputiamo legittime, ma può essere dato dalla sensazione di aver sbagliato o di aver commesso un errore o un “peccato” per cui si deve essere puniti. È comunque un´emozione del tutto personale che dipende dalla valutazione che diamo di noi stessi o che pensiamo possano dare gli altri di noi per ciò che abbiamo fatto, detto o anche solamente pensato.
Il sentimento della colpa è associato a molti comportamenti che hanno a che fare con la sfera dell´etica, della religione e della moralità in genere. Tuttavia le ragioni che possono produrre questa emozione variano da individuo a individuo e sono in relazione con il contesto culturale, religioso ed educativo di appartenenza. Per cui ci si può sentire colpevoli se non si vive secondo i modelli d riferimento, o quando il nostro modo di agire non è coerente con i valori etici e morali che abbiamo interiorizzato e che appartengono al gruppo sociale con cui ci rapportiamo.
Ma se ci sono sentimenti di colpa realistici, cioè causati da violazioni e trasgressioni reali delle norme, vi sono anche molti sensi di colpa per così dire “falsi” o non realistici, che nascono da una valutazione soggettiva di possibili sbagli o di errori immaginari che il soggetto porta con sé.
Dal libro: G. Maiolo, Psicologia del quotidiano, Ed. San Paolo