Cyberbullismo pericoloso!

suicdio e social

Torino, si uccide a 14 anni. Cyberbullismo sotto accusa, ma gli inquirenti: “Nulla di certo”

La tragedia nel Torinese. L’adolescente suicida aveva problemi di salute dalla nascita e per questo sembrava più piccola della sua età. Si parla di offese sui social ma risalgono a tempo fa e non sarebbero direttamente collegabili con il gesto

fonte: QN

 

Il bullismo in rete è un fenomeno drammaticamente in aumento, come segnalano le cronache.
I molti casi di suicidio di giovai adolescenti vittime di «cyber bullismo» indicano la gravità del fenomeno che si sta diffondendo.
Secondo recenti dati di ricerche fatte in Italia, circa il 20% dei minori subisce o ha subìto in passato atti di bullismo in rete (una ricerca di Microsoft parla addirittura di un 26% ).

Di questi, quasi la metà è composto da maschi. Ma anche le ragazze non sono da meno. Queste si «specializzano» soprattutto nella scrittura di contenuti violenti e diffamatori sulle loro coetanee, mentre i maschi minacciano azioni violente.

E’ compito urgente,allora, promuovere progetti di informazione e formazione sia dei giovani che degli adulti di riferimento ovvero i genitori o gli insegnanti.
A questi ultimi vale la pena ricordare prima di tutto l’importanza di esercitare un attento controllo educativo che non vuol dire spionaggio ma osservazione e ascolto dei figli per poter subito capire dal comportamento del minore se c’è qualcosa che lo sta turbando.
Poi è fondamentale ricordare questo decalogo suggerito dalla Polizia di Stato e da chi si occupa del fenomeno:

1. La vittima di aggressioni sul web deve subito cambiare indirizzo di posta elettronica.

2. Il genitore dovrebbe imporre questa scelta anche se è meglio che la concordi con il minore.

3. In ogni caso quando la persecuzione è insistente, o se il contenuto dei messaggi persecutori diventa troppo pesante e contiene minacce o ricatti, deve essere fatta subito una segnalazione alla Polizia di Stato.

4. Il giovane navigatore deve sapere che se viene offeso in chat o su un Socialnetwork, la cosa più sbagliata da fare è quella di dare corda al persecutore: supplicarlo di smettere, rispondergli per le rime o mostrarsi arrabbiati. Non serve a nulla!

5. Ogni ragazzo deve sapere che al bullo bisogna dire: «Ho informato i miei genitori, che hanno fatto denuncia alla Polizia. Hai le ore contate».

6. L’azione del cyberbullo invece può essere subito segnalata al moderatore della chat o ai proprietari degli eventuali blog o degli altri siti sui quali il bullo lascia i suoi messaggi.

7. Far sapere ai giovani che se la chat non ha il moderatore, non è consigliabile che venga frequentata.

8. Le azioni di molestia possono essere segnalate anche al Internet Service Provider.

9. Con alcuni programmi specifici e con una certa dose di conoscenze informatiche, che i genitori dovrebbero avere, è possibile risalire all’IP del cyberbullo che va segnalato.

10. Se sono stati pubblicati dei filmanti diffamatori su un qualche sito o materiale offensivo su YouTube, andare alla pagina: Come denunciare atti di cyberbullismo.

 

Cyberbullismo pericoloso! ultima modifica: 2014-04-17T06:08:21+00:00 da admin

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