Lo avevo conosciuto un giorno lontano dei miei primi anni di attività professionale a Bolzano. Era la fine degli anni ’70 quando insieme ad altri facemmo partire un Consultorio Familiare laico ma attento al tema della famiglia e dei bambini, dell’adolescenza e dei giovani.
Ci trovammo a condividere pensieri e progetti. Fu una sintonia immediata. Forse per una serie di motivi non escluso il mio interesse e la mia attività in un Centro per minori gravemente disabili di Verona a fianco di un altro prete di strada o di muretto, Don Atonio Mazzi. Fu un’intesa a pelle.
Poi un giorno, dopo qualche anno, forse nel 1982, venne nel mio studio. Non venne da solo ma con un giovane dicendomi: “Ti presento un ragazzo che sta facendo come hai fatto tu tra i primi in Alto Adige, obiezione di coscienza. E’ molto in gamba e ho un progetto che voglio sviluppare magari coinvolgendo anche te: Si chiama “Progetto uomo”.
Così ho conosciuto don Giancarlo. Così ricordo la sua dolce disponibiltà ad ascoltare e a parlare e la sua grande voglia di coinvolgere e di fare rete. Io, più proiettato in quegli anni verso la clinica, ho seguito da lontanto la sua “Strada” che nasceva attorno al tema scottante della droga e delle dipendenze.
Poi un paio di anni fa ho ritrovato la sua “Strada”. Ci siamo ritrovati e mi ha accolto con un abbraccio il suo sorriso e la sua disponibilità. Come sempre. E abbiamo preso a camminare insieme.
Don Giancarlo Bertagnolli
Grazie don Giancarlo!
GM
