DIGITALE. L’educazione necessaria

Podcast/3  min. 4:23  – dal libro CRESCERE OGGI ed. Athesia

La discussione sui media e sull’opportunità che gli strumenti digitali, prima di tutto gli smartphone, possano appartenere ai bambini e agli adolescenti è più che mai aperta. A volte ha toni allarmati e apocalittici, qualche volta gli scontri tra gli esperti sono meno conflittuali e in altre occasioni più possibilisti.

Rimane il fatto che ormai viviamo una comunicazione digitale che fa parte della nostra vita quotidiana e nessuno può immaginare che in futuro si possa farne a meno, o anche solo un po’ tornare indietro. La rete è un dato acquisito e i minori, fin dalla nascita, si trovano dentro la realtà tecnologica, la sentono, la vivono e sempre più precocemente si approcciano.

Il cellulare è il primo e più diffuso oggetto che il neonato incontra alla nascita, spesso ancor prima di riconoscere il volto della mamma e scoprire lo sguardo gioioso e stupito di papà che si appresta a immortalarlo in una foto per il piacere dei parenti.

Tutto comincia presto, prestissimo, se pensiamo che il telefonino ormai appartiene ai regali che mediamente i bambini di 6-7 anni ricevono dai loro genitori, come compagno di viaggio e tutore di sicurezza per la tranquillità di mamma e di papà.

Copertina_pDa lì si parte e i piccoli familiarizzano naturalmente con i dispositivi dei genitori i quali oggi hanno anche scoperto la funzione tranquillizzante del cellulare, quasi superiore al ciuccio. Ma l’avvicinamento alla tecnologia digitale rimane un percorso solitario dei bambini che tutti fanno senza maestri e istruttori apprendendo a loro spese gran parte delle cose che si possono fare con lo smartphone. Strumento magico e affascinante che suona, parla, diverte, ti fa giocare, ti ninnananna o ti sveglia.

Educare il più presto possibile al digitale sta diventando allora un imperativo categorico.  E rincara l’Ocse, che è l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, è necessario per proteggere meglio i bambini negli ambienti digitali. A mio avviso la sfida che attende gli adulti di riferimento, genitori, educatori e insegnanti, è quella non tanto di negarne l’uso o consentirlo dopo i 12-13 anni, ma fare in modo che essi possano utilizzare telefonino, tablet e internet, i social media e le App, in tutta sicurezza e sotto il controllo attento di un adulto competente che sa come funzionano i dispositivi, cosa si può fare e i pericoli che si corrono in rete.

I possibili danni ci sono e si conoscono, non vanno negati, ma prevenuti. Personalmente credo sia urgente avviare ovunque e precocemente un’educazione al digitale corretta ed efficace, adeguata al livello di età del bambino, un’alfabetizzazione valida e capace di suscitare l’interesse dei piccoli che conduca a un utilizzo sicuro.

L’anello più debole sono proprio le competenze degli adulti che devono presiedere questa attività formativa o, per meglio dire, di accompagnamento alla scoperta dei media digitali e di internet, dei social e delle App.

Un genitore competente così come un docente attrezzato fin dalla scuola primaria, che sa interagire con la tecnologia digitale, dovrebbero essere le figure in grado di esercitare questa nuova funzione educativa di accompagnamento e supervisione e soprattutto di controllo. Ma per fare questo gli adulti di riferimento devono diventare educatori competenti.

 

DIGITALE. L’educazione necessaria ultima modifica: 2023-09-18T23:12:00+00:00 da Giuseppe Maiolo

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